Consegnata a Brusaola, di fronte a una deliziosa colazione fra il verde e la pioggia allo Chalet, la prima torta della Pasqua 2013 (devo infornarne altre 8/9 entro venerdì...). Mi chiede di postare la ricetta che di solito seguo, per confrontarla alla sua. Vi segnalo poi che ieri sera ho assaggiato da Piera una pasta semplicissima ma talmente appetitosa che sto andando a fare la spesa per riprodurla prestissimo e della quale non vi darò la ricetta prima di fine luglio, perché poi mi serve per fare un figurone appena il terrazzo tornerà agibile (oggi sembra il Lago d'Iseo). Non solo: la sera prima da Maddalena ero rimasta altrettanto entusiasta del 'Raviolo del pensiero laterale', ma per questo invito lei stessa a pubblicare la ricetta utilizzata.
TORTA DI PASQUA UMBRA
5 uova 1 cucchiaino di zucchero
300 g farina 0 1 cucchiaino scarso di sale
200g farina Manitoba 1 cucchiaino di pepe nero
25g lievito di birra 5 cucchiai di olio umbro
100 ml acqua 50 g di strutto (io uso sempre il burro ammorbidito)
125 g parmigiano grattugiato + 125 g pecorino romano grattugiato
Sciogliere il lievito ed il cucchiaino di zucchero nel decilitro d’acqua tiepida, meglio se in un bicchiere di plastica, e lasciarlo fermentare per 5 -6 minuti.
Mettere la farina in una ciotola capiente e fare al centro un pozzetto. Riempirlo col lievito fermentato e amalgamare con un cucchiaino un po’ di farina (non tutta!) raccolta al centro del pozzetto fino ad ottenere una pappetta molliccia. Coprire con altra farina senza impastare, in modo da isolarlo dall’aria e lasciar fermentare per poco più di un’ora, ulteriormente coperto con un canovaccio.
Nel frattempo sbattere le uova, unire pepe, sale, formaggi grattugiati e infine l’olio e lasciar amalgamare i sapori.
Quando il panetto è lievitato impastarlo con questo composto e tutta la farina che era rimasta ai bordi. Impastare bene e alla fine aggiungere anche il burro già morbido. Eventualmente si può aggiungere un po’ di farina ma facendo in modo di non superare i 600 g complessivi; l’impasto deve comunque restare molle e umido.
Lasciarlo nuovamente riposare a temperatura ambiente per 45 minuti/ un'ora. A questo punto, volendo rispettare la tradizione umbra, andrebbe messo in un'apposita teglia da forno alta 20 cm, ma io utilizzo uno stampo per plum-cake in silicone nel quale la torta acquista un aspetto da fungo oblungo ridondante e un po' deforme, ma ugualmente appetitosissimo (se non usate il silicone, ricordatevi di ungerlo di burro). Fate lievitare nuovamente in luogo caldo finché raggiunge il bordo dello stampo.
Cuocere a 200°e 180° con vapore all’inizio (si fa così: si porta il forno a 200° lasciando socchiuso lo sportello – poi si introduce la teglia e si versa direttamente sul fondo del forno un bicchiere d’acqua, dopodiché si chiude lo sportello velocemente per evitare di cuocere a vapore anche il vostro avambraccio E SI ABBASSA LA TEMPERATURA A 180°).
Se usate il forno in modalità 'ventilato', abbassate sempre di una decina di gradi la temperatura impostata rispetto a qualsiasi ricetta. Lo stesso vale quando fate un idromassaggio in vasca...
Se usate il forno in modalità 'ventilato', abbassate sempre di una decina di gradi la temperatura impostata rispetto a qualsiasi ricetta. Lo stesso vale quando fate un idromassaggio in vasca...
Si lascia cuocere per circa 45 minuti (NONDIPIU'), poi si verifica la cottura con uno spiedino di legno, che deve uscire asciutto dal cuore della torta.
La si toglie dallo stampo, la si avvolge in un canovaccio e la si mangia dopo 2 o 3 giorni.
1 commento:
Brusaola dice:
Ricetta per una pausa poltrona di rara soddisfazione:
centellinare versi di visionaria ironia sbocconcellando torta umbra di Vancuoc!!
Libiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiidine!!!
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