Mo' ve ne racconto una:
stamattina sono andata a comprare una Nikoncina essenziale ma digitale (viaggiavo ancora di reflex manuali 1970) che mi servirà per il blog ma anche in assoluto, in quanto ho visto che i miei mezzi telefonici in questo senso sono un po’ Jurassic-Pad.
Al COMET c’è un ragazzotto che mi aiuta nella scelta e che, optando io per una delle più basic, mi segnala che si può aggiungere una scheda di memoria, perché quella in dotazione supporta solo mille immagini.
“Credo che mille siano dieci volte più di quello che mi serve, tanto poi le scarico” faccio io
“Dove le scarica?”
“Sul portatile” (è stato solo per una frazione di secondo, ma sono riuscita addirittura a pensare che LUI non fosse al corrente)
“Aaaaah, (stupore sincerisssssssimo) usa il PC?”
“Sì (c….! sì!!!!, 14 ore al giorno per lavoro), infatti questa mi serve per il blog”
“E’ UNA BLOGGER??????” (non fingeva e non calcava la mano)
“Non militante, ho una cosa con degli amici che ci eviterà di far girare e-mail a tutto spiano”
“MAURO, la signora ha un blog”
“Ha un bloooooooog?” (Mauro, l’altro implume)
“Sì, ma è tanto strano?” (l'ingenua)
“No, è che...no no... è solo che... complimenti, davvero… davvero complimenti, cavolo! bello! mia nonna non sa nemmeno cosa sia un computer”
E più andavano avanti, più mi si crepava la faccia in diretta, perché per la prima volta mi sono accorta di quanto i giovani mi vedano da rottamare. Strana e sgradevole sensazione, ma sono loro che hanno preconcetti sul significato di nonna. Adesso le nonne pilotano elicotteri. Bisogna avvertirli, prima che arrivino ai venticinque e gli accada (come a quasi tutti i maschi di quell’età) di rincitrullire completamente di fronte a quelle che considerano quarantenni piacenti e che … magari sono la nonna.
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