![]() |
lo spettacolo e' statto di sicuro molto suggestivo , come credo possano testimoniare le immagini colte con un semplice telefono. |
giovedì 28 febbraio 2013
PRIMAVERA !
MASSUNHI
Allora,
sia in Sri lanka, che nel sudovest dell'India per non parlare dei maldiviani si è soliti fare colazione con il Massunhi, anche se non sono sicurissimo che si scriva così.
Si tratta di pane chapati che raccoglie all'interno una delizia che vi racconto.
Si grattugia del cocco fresco e lo si mescola con cipolla rossa cruda e tonno "sliced" appena scottato; a volte si utilizza pure quello in scatola sott'olio.
Vi assicuro che l'accostamento è notevole.
A questo punto pensavo di riproporlo in versione europea.
1) Invece del chapati farei dei cannoli di pasta fillo (tre strati sono sufficenti, cilindri di alluminio e forno a 160° per pochi minuti.
2) Salterei del tonno fresco (ventresca?) tagliato finemente con un filo di olio;
3) Stuferei leggermente pochi minuti la cipolla rossa per "ingentilirla" un poco;
4) il cocco, se si trova fresco, va grattuggiato come fanno loro.
5) Mescoliamo il tutto e farciamo i cannoli.
Question ?
una salsa ? come ? pensavo al porro e patata con aggiunta di anice stellato (Sultano docet...).
Dite la vostra
Nicoletti
sia in Sri lanka, che nel sudovest dell'India per non parlare dei maldiviani si è soliti fare colazione con il Massunhi, anche se non sono sicurissimo che si scriva così.
Si tratta di pane chapati che raccoglie all'interno una delizia che vi racconto.
Si grattugia del cocco fresco e lo si mescola con cipolla rossa cruda e tonno "sliced" appena scottato; a volte si utilizza pure quello in scatola sott'olio.
Vi assicuro che l'accostamento è notevole.
A questo punto pensavo di riproporlo in versione europea.
1) Invece del chapati farei dei cannoli di pasta fillo (tre strati sono sufficenti, cilindri di alluminio e forno a 160° per pochi minuti.
2) Salterei del tonno fresco (ventresca?) tagliato finemente con un filo di olio;
3) Stuferei leggermente pochi minuti la cipolla rossa per "ingentilirla" un poco;
4) il cocco, se si trova fresco, va grattuggiato come fanno loro.
5) Mescoliamo il tutto e farciamo i cannoli.
Question ?
una salsa ? come ? pensavo al porro e patata con aggiunta di anice stellato (Sultano docet...).
Dite la vostra
Nicoletti
martedì 26 febbraio 2013
lunedì 25 febbraio 2013
JEAN-LOUIS LATITANT
Religiosamente a casa dal lavoro per aver trascorso la notte fra un ronf e un ooops ad assistere alla cerimonia degli Oscar. Mi domando da sempre chi me lo faccia fare visto che del red carpet non se ne può ovviamente più, che i film americani comunque sono quelli che amo meno in assoluto, che oramai provo pathos solo quando sta per essere proclamato il miglior film straniero, e che poi mi inquieto quando quello stesso film non fa incetta anche di tutti gli altri premi...
AMOUR (Michael Haneke - con Jean-Louis Trintignant e Emmanuelle Riva) per me era IL FILM dell'anno, almeno quanto a sceneggiatura ed interpreti. E quindi rabbia e delusione quando la Riva, bellissima e intensa, nonché candidata come miglior attrice, ha dovuto lasciare il premio a una Jennifer Lawrence interprete del film Il lato positivo, della quale non posso dire nulla perché non ho ancora visto questo film e men che meno lei.
Emmanuelle, lasciata sola nella fossa dei leoni anche dal Jean-Louis, ha tenuto per quasi tutto il tempo un'espressione (alla 'E' stata via'- chi se lo ricorda?????? Bertazorro????) fra il curioso e lo stupito di chi, recatasi ad assistere all'incontro sul tema 'Come debellare definitivamente le pulci del vostro cane' presti cortese e doverosissima attenzione pur domandandosi quale motivo, non avendo mai posseduto un cane, l'abbia spinta in un teatro dal quale può svignarsela solo alla fine o attraverso una plateale simulazione di peritonite.
AMOUR (Michael Haneke - con Jean-Louis Trintignant e Emmanuelle Riva) per me era IL FILM dell'anno, almeno quanto a sceneggiatura ed interpreti. E quindi rabbia e delusione quando la Riva, bellissima e intensa, nonché candidata come miglior attrice, ha dovuto lasciare il premio a una Jennifer Lawrence interprete del film Il lato positivo, della quale non posso dire nulla perché non ho ancora visto questo film e men che meno lei.
Emmanuelle, lasciata sola nella fossa dei leoni anche dal Jean-Louis, ha tenuto per quasi tutto il tempo un'espressione (alla 'E' stata via'- chi se lo ricorda?????? Bertazorro????) fra il curioso e lo stupito di chi, recatasi ad assistere all'incontro sul tema 'Come debellare definitivamente le pulci del vostro cane' presti cortese e doverosissima attenzione pur domandandosi quale motivo, non avendo mai posseduto un cane, l'abbia spinta in un teatro dal quale può svignarsela solo alla fine o attraverso una plateale simulazione di peritonite.
domenica 24 febbraio 2013
Meringa
Mi ha chiesto un'amica come faccio le meringhe. Lo spiego molto volentieri ma invito anche Mrs. Bertazorro a dire la sua perché ne sa sicuramente più di me.
Intanto, dopo aver tentato le più svariate ricette, alcune delle quali prevedevano anche lo zucchero già parzialmente caramellato, ho avuto a mia volta le dosi ideali da un' altra amica e, rispetto a ciò che mi disse lei insegnandomi la Pavlova allo zabajone, ho solo variato i tempi di cottura.
Si utilizzano ALBUMI (grazie Aretino- la prossima volta vi avrei insegnato quella coi gusci) d'uovo rigorosamente a temperatura ambiente. Si pesano e li si comincia a montare, prima a velocità normale, poi sempre più alta. Quando iniziano a montare, si aggiunge identico peso di zucchero semolato e, quando invece vi sembrano quasi pronti, si aggiunge di nuovo identico peso di zucchero a velo e si continua a montare. La densità è corretta quando il composto 'sta in piedi'.
A questo punto si possono fare basi piatte, spumini, spumoni, virtuosismi vari col sac a poche.
Se faccio le basi, più piatte, le asciugo in forno ventilato a 80°-100° per un paio d'ore circa (mettete sempre a fianco uno spumotto della stessa altezza da assaggiare, così vi rendete conto se è ben asciutto anche l'interno, in modo che non sembri un chewing-gum); se invece faccio spumini, siccome non mi dispiace affatto che abbiano quel sapore un po' tostato, scaldo il forno a 160° almeno e lo abbasso a 80° appena li inforno.
Intanto, dopo aver tentato le più svariate ricette, alcune delle quali prevedevano anche lo zucchero già parzialmente caramellato, ho avuto a mia volta le dosi ideali da un' altra amica e, rispetto a ciò che mi disse lei insegnandomi la Pavlova allo zabajone, ho solo variato i tempi di cottura.
Si utilizzano ALBUMI (grazie Aretino- la prossima volta vi avrei insegnato quella coi gusci) d'uovo rigorosamente a temperatura ambiente. Si pesano e li si comincia a montare, prima a velocità normale, poi sempre più alta. Quando iniziano a montare, si aggiunge identico peso di zucchero semolato e, quando invece vi sembrano quasi pronti, si aggiunge di nuovo identico peso di zucchero a velo e si continua a montare. La densità è corretta quando il composto 'sta in piedi'.
A questo punto si possono fare basi piatte, spumini, spumoni, virtuosismi vari col sac a poche.
Se faccio le basi, più piatte, le asciugo in forno ventilato a 80°-100° per un paio d'ore circa (mettete sempre a fianco uno spumotto della stessa altezza da assaggiare, così vi rendete conto se è ben asciutto anche l'interno, in modo che non sembri un chewing-gum); se invece faccio spumini, siccome non mi dispiace affatto che abbiano quel sapore un po' tostato, scaldo il forno a 160° almeno e lo abbasso a 80° appena li inforno.
MA ...CILENTO
27-28-29 settembre sono le date proposte da Aretinoinesilioesignoraautoctona per il Cilento.
Vi invito a discuterle fra voi, visto che a me va bene qualsiasi mese da qui a dicembre.
Mi spiace solo perché quel periodo dell'anno esclude di pacca Enonchef che gradirei fosse dei nostri.
Il programma l'avete nei primi post. Accetto iscrizioni al max entro 3 mesi prima del week end che avrete scelto, perché ci sono un paio di prenotazioni da fare con largo anticipo e perché quando si è in 15-20 le cose si complicano.
Vi invito a discuterle fra voi, visto che a me va bene qualsiasi mese da qui a dicembre.
Mi spiace solo perché quel periodo dell'anno esclude di pacca Enonchef che gradirei fosse dei nostri.
Il programma l'avete nei primi post. Accetto iscrizioni al max entro 3 mesi prima del week end che avrete scelto, perché ci sono un paio di prenotazioni da fare con largo anticipo e perché quando si è in 15-20 le cose si complicano.
sabato 23 febbraio 2013
La cucina delle aracnidi
Non c'è un ragno ch'è uno in tutta l'Emilia Romagna!!!!
L'ho cercato pure a Faenza, a Bologna e a Comacchio.
Il 'ragno' è lo stoccafisso (Ragnar- la marca di quello migliore che arriva(?) da noi), che fra l'altro sto cercando ammollato, perché da Alex e Raf mi hanno detto che non lo si dissecca facilmente come il baccalà e, quando loro stessi ci hanno provato, è stato un fallimento. Quindi scartata l'ipotesi di acquisto on line. Mi hanno promesso che telefoneranno in Veneto per rintracciarmene...forse... uno. Ovviamente a Natale lo vendevano anche al mercato (essiccato), ma sembra che la richiesta dei ravennati vada dal 15 al 31 dicembre, dopodiché a quanto pare scatta il reso come in edicola, perché altrimenti, in qualche scaffale sul retro, visto che dopotutto non siamo in agosto, che non occupa spazio e che si conservava anche sui velieri ....bah!
E, a proposito di Comacchio: io torno domenica prossima o la successiva al Bennet per le salamelle (da riso alla pilota). Chiunque fosse interessato ad averne mi faccia sapere. Stranamente anche congelandole se ne conserva quasi in toto il profumo. La dose è in genere di una salamella a porzione.
Se poi vi piace il rosti della Hero (anche quello di difficile reperibilità a sud delle valli), che è un precotto, che NONSIFA, che mammaliturchi!, ma che piace e serve soprattutto a chi delle volte rincasa alle dieci di sera senza manco un po' d'aria cotta o con tre patate germogliate e quasi fiorite in dispensa ... potete ordinarmi anche quello.
L'ho cercato pure a Faenza, a Bologna e a Comacchio.
Il 'ragno' è lo stoccafisso (Ragnar- la marca di quello migliore che arriva(?) da noi), che fra l'altro sto cercando ammollato, perché da Alex e Raf mi hanno detto che non lo si dissecca facilmente come il baccalà e, quando loro stessi ci hanno provato, è stato un fallimento. Quindi scartata l'ipotesi di acquisto on line. Mi hanno promesso che telefoneranno in Veneto per rintracciarmene...forse... uno. Ovviamente a Natale lo vendevano anche al mercato (essiccato), ma sembra che la richiesta dei ravennati vada dal 15 al 31 dicembre, dopodiché a quanto pare scatta il reso come in edicola, perché altrimenti, in qualche scaffale sul retro, visto che dopotutto non siamo in agosto, che non occupa spazio e che si conservava anche sui velieri ....bah!
E, a proposito di Comacchio: io torno domenica prossima o la successiva al Bennet per le salamelle (da riso alla pilota). Chiunque fosse interessato ad averne mi faccia sapere. Stranamente anche congelandole se ne conserva quasi in toto il profumo. La dose è in genere di una salamella a porzione.
Se poi vi piace il rosti della Hero (anche quello di difficile reperibilità a sud delle valli), che è un precotto, che NONSIFA, che mammaliturchi!, ma che piace e serve soprattutto a chi delle volte rincasa alle dieci di sera senza manco un po' d'aria cotta o con tre patate germogliate e quasi fiorite in dispensa ... potete ordinarmi anche quello.
Ciao Ennio! (come nei peggiori coccodrilli...)
Ieri mattina si è spento Ennio Tassinari, il padre di S., che si ricordava di me come 'la ragazza piena di tasche' perché anni fa indossavo volentieri tute intere stracariche di cerniere, che probabilmente gli ricordavano le sue azioni come paracadutista. Ennio non è stato un uomo comune (trovate sue notizie e interviste in rete) e non è stato un padre comune. Anche se, da molti punti di vista, la parola 'comune' in questa circostanza non sarebbe stata nemmeno da evocare...
Io l'ho conosciuto e, senza voler sfiorare alcun significato ideologico, ne sono fiera, perché il mio cinismo ammira chi crede con tanta forza e con altrettanta persegue la propria verità. E' Bricolage (maiuscolo): un modo di dare soggettivamente alla vita quel senso che oggettivamente non si riesce a sgamare.
Io l'ho conosciuto e, senza voler sfiorare alcun significato ideologico, ne sono fiera, perché il mio cinismo ammira chi crede con tanta forza e con altrettanta persegue la propria verità. E' Bricolage (maiuscolo): un modo di dare soggettivamente alla vita quel senso che oggettivamente non si riesce a sgamare.
mercoledì 20 febbraio 2013
martedì 19 febbraio 2013
lunedì 18 febbraio 2013
Nel senso del maiale
Come annunciato su questo blog si è svolta ieri a Chiesuola di Russi la consueta iniziativa sulla Mora Romagnola promossa annualmente dalla Delegazione AIC di Ravenna.
Data la particolare congiuntura economica il menù proposto è stato insolitamente austero e ha incluso ricette della tradizione affiancate da preparazioni all'insegna della modernità, queste ultime eseguite magistralmente da Franco Campese. Fra i piatti serviti figurava una preparazione - la minestra maritata - messa a punto da Franco Chiarini nel 1815 in onore di Luigi XVIII di Borbone per celebrare la conclusione del Congresso di Vienna; è stato lo stesso Chiarini a fornire la ricetta originale da me utilizzata per l'occasione.
Di seguito il menù servito...
Data la particolare congiuntura economica il menù proposto è stato insolitamente austero e ha incluso ricette della tradizione affiancate da preparazioni all'insegna della modernità, queste ultime eseguite magistralmente da Franco Campese. Fra i piatti serviti figurava una preparazione - la minestra maritata - messa a punto da Franco Chiarini nel 1815 in onore di Luigi XVIII di Borbone per celebrare la conclusione del Congresso di Vienna; è stato lo stesso Chiarini a fornire la ricetta originale da me utilizzata per l'occasione.
Di seguito il menù servito...
ciccioli, radicchi e
bruciatini, prosciutto e lonza arrosto, coppe di testa, cotechino…
pancetta fondente e
pelle croccante
minestra maritata
lime, wodka e briciole verdi
coste, lonza, coppa,
fegato, pancetta, salsiccia, salsiccia matta….ai ferri
rosa rognoni e verdi verdure
dolci amici
... e i vini che l'hanno accompagnato
pignoletto spumante brut ‘Moma’, Cesari, Castel
S.Pietro(BO)
trebbiano vendemmia tardiva ‘Hermes’ 2011,
Az.Uccellina, Russi (RA)
barbera frizzante ‘L’Azdora’ 2011, Gardi Bertoni,
Riolo Terme(RA)
sangiovese ‘Mazzotti’ 2012 , Capocolle di Bertinoro
(FC)
Gli attori in cucina, in sala e dietro le quinte:
Ettore Fiorentini e Roberto Montanari i macellai
Italo Fabbri il norcino
Emilio Antonellini il porcaro
Franco Campese, Aldo Soloni, Silvano Tassinari gli chef
Franco Chiarini il sommelier
Bruno Assirelli il maitre
Emma Montesi la simposiarca
aretinoinesilio
Massimo Montanari
Segnalo a tutti che Giovedì 21, alle ore 21, a Bagnacavallo (alla Bottega Matteotti in via Matteotti,26), per il primo appuntamento di AutorinBottega 2013, ci sarà il simpatico e colloquiale prof. Massimo Montanari, insegnante di Storia medievale e Storia dell'alimentazione all'Università di Bologna, il quale ci parlerà della cucina del Medioevo, presentando il suo ultimo libro Gusti del Medioevo. I prodotti, la cucina, la tavola (Laterza 2012), e a introdurlo e conversare con lui sarà la nostra amica Marisa Fontana.
vancuoc
vancuoc
sabato 16 febbraio 2013
Borderline
Passatelliiiii!!!!!!!!!!!!
le premesse (a partire dal titolo) ci sono tutte perché la mostra del MAR di Ravenna quest'anno sia da capogiro.
Comincia domani, quindi la prima domenica di primavera soleggiata e caldina ci si alza, si passa in edicola, ci si pappa una pastona siciliana e caffè ristretto da Amato, si cammina per smaltirla fino alla Loggetta e se ne esce moooolto più tardi illuminati d'immenso, per finire con un brunch tardivo nel mio terrazzo. Ve gusta?
le premesse (a partire dal titolo) ci sono tutte perché la mostra del MAR di Ravenna quest'anno sia da capogiro.
Comincia domani, quindi la prima domenica di primavera soleggiata e caldina ci si alza, si passa in edicola, ci si pappa una pastona siciliana e caffè ristretto da Amato, si cammina per smaltirla fino alla Loggetta e se ne esce moooolto più tardi illuminati d'immenso, per finire con un brunch tardivo nel mio terrazzo. Ve gusta?
giovedì 14 febbraio 2013
영화
Quel ghirigoro che vedete nel titolo significa CINEMA in lingua coreana e serve a segnalarvi che - se vi siete persi il film PIETA (Leone d'oro al Festival di Venezia 2012) di Kim Ki Duk, che dal mio punto di vista porta a compimento assoluto, oltre il quale nulla di più efficace può essere detto, la trilogia sulla vendetta di un altro mirabile regista coreano, Park Chan-wook - avete la possibilità di rimediare stasera (14 feb) e domani sera al Gulliver di Alfonsine alle 21,15.
Chi invece volesse venire con me domenica sera alle 21,00 sempre al Gulliver, per la proiezione di LINCOLN, è invitato fin d'ora. In caso di nevicate o impellente necessità di concludere una domenica sorniona avvolti non stop nel plaid preferito del gatto, sbocconcellando anche il non commestibile, ho una chicca danese da guardare in casa, della quale lunedì posso farvi un comodo riassunto.
vancuoc
Chi invece volesse venire con me domenica sera alle 21,00 sempre al Gulliver, per la proiezione di LINCOLN, è invitato fin d'ora. In caso di nevicate o impellente necessità di concludere una domenica sorniona avvolti non stop nel plaid preferito del gatto, sbocconcellando anche il non commestibile, ho una chicca danese da guardare in casa, della quale lunedì posso farvi un comodo riassunto.
vancuoc
E mai prendersi troppo sul serio ...
Credevate davvero di salvarvi dai miei scritti? E' un po' datato ma ad hoc col sito. Purtroppo per voi seguiranno anche quelli che nulla hanno a che vedere.
Flambée
L’ho chiamata di notte perché dovevo dirle della morte. Già sapeva. Aveva provato anche lei quello strappo, lì, sotto lo sterno; poi, incapace di dormire, si era messa a ripulirlo delle viscere e adesso gli strinava quella riottosa peluria sull’articolazione delle ali. L’avrebbe fatto alla cacciatora, con poche odorose patate olandesi, le bintje, a pasta gialla (davvero non le conosci?trillò) domani, per la cena di suo padre.
Un attimo prima dell’inizio della partita ci sentimmo. Ventilai l'ipotesi che potesse essere l’ultima volta, viste le pene che la squadra mi procurava quell’anno. Capì. Anche lei stava facendo quelle stramaledette coupelle di miele e mandorle forse per l’ultima volta, se ancora non le fossero venute come si proponeva.
Mi raggiunse al bar quel mattino, nonostante la nebbia e l’ora improbabile. Dovevo recarmi ogni alba di un intero mese al presidio ospedaliero per quella ignobile terapia. Il suo sorriso si spense ed osservò con empatia subitanea: “Il destino davvero ci accomuna: io pure da molte settimane sono costretta a queste levatacce quotidiane per rinforzare la pasta madre (sai … questi lieviti apparentemente così vitali …) ma se voglio il pane caldo a pranzo …”
Andammo insieme all’opera, qualche sera dopo. Rossini. Sembrò cercare dentro di sé per tutto il tempo qualcosa che le sfuggiva. Ogni tanto si volgeva a guardarmi, gli occhi stretti in un interrogativo che pareva quasi tormentarla. Scosse la testa quando accennai a porgerle il libretto. “ Non ti piace?” “Chi?” rispose assente. Una mano battuta violentemente sul bracciolo della poltrona precedette di un attimo un incontenuto ed esultante “Ecco! Alla Taverna di Eraclio! È lì che ho mangiato la gazza!”.
Volle accompagnarmi al treno, gentile e disponibile, come sempre. Parlai delle partenze, di orizzonti impolverati, del senso di castrazione al pensiero di avere un bagaglio improprio, dei rischi che corre chi parte. Anche lei stava rischiando molto: se il treno avesse maturato un ulteriore ritardo, il brodo messo troppo precocemente sul fuoco sarebbe tutt’al più diventato idoneo per una gelatina. Anche se … da qualche parte … doveva ben avere la ricetta della galantina di cappone …
Quanta gente quel pomeriggio. Per lei molti avevano lasciato il lavoro, alcuni erano addirittura rientrati dalle ferie. Non aveva davvero millantato tutte le conoscenze di cui parlava.
Un ultimo controllo al forno: la temperatura era quasi ottimale, il timer programmato a 90 minuti. Lei primeggiava, protagonista assoluta ma affatto nervosa, e col solito tocco di snobistica eccentricità nel ramo di rosmarino che spuntava dalla tasca pettorale della giacca da chef.
Mi domandai a lungo se non avrebbe preferito che le sue ceneri fossero conservate sulla mensola in cucina, fra il sale iodato e la salsa di scalogno, anziché essere impropriamente inalate da noi, tigliosi e incommestibili mortali, nella ventosa giornata che seguì.
vancuoc
Benvenuti!!!
Diamo il benvenuto ai due nuovi collaboratori del blog: Aretino in esilio e Bertazorro.
A quando il piacere di avere con noi gli altri amici invitati?
vancuoc
A quando il piacere di avere con noi gli altri amici invitati?
vancuoc
mercoledì 13 febbraio 2013
BACCALA' AL PIL-PIL
"I trigliceridi, un disastro. Un disastro dovuto all'aumento degli zuccheri; superare la frontiera del colesterolo cattivo, e lasciarsi alle spalle quello buono. Non parliamo dei lipidi. Se non cambia sistema, lei è una bomba a orologeria suicida."
Preparazione
"I trigliceridi, un disastro. Un disastro dovuto all'aumento degli zuccheri; superare la frontiera del colesterolo cattivo, e lasciarsi alle spalle quello buono. Non parliamo dei lipidi. Se non cambia sistema, lei è una bomba a orologeria suicida."
"Sono venuto soltanto per purificarmi qualche giorno. Due settimane di purificazione mi consentiranno altri dieci anni di peccati."
"Le piacerebbe. Poco prima che se ne vada le faremo un altro esame del sangue e tutti i valori pericolosi saranno scesi. Ma se torna a fare la vita di prima, fra tre mesi si troverà di nuovo sull'orlo dell'abisso."
"La pensiamo diversamente sulla vita. Che ne pensa del baccalà al pil-pil?"
"Che roba è?"
"Un piatto spagnolo. Basco."
"Spero che il baccalà sia fresco."
"No. Baccalà salato messo ammollo, cucinato con olio e aglio. Si agita ben bene la pentola sul fuoco perché la gelatina che butta la pelle del pesce produca un'emulsione."
"Poco olio."
"Tanto olio."
"Che orrore!"
Il dottor Gastein allontana con le mani la tentazione del piatto immaginario...
Vazquez Montalban, Le terme
Il nome pare sia dovuto al suono che produce il baccalà durante la cottura; infatti mentre cuoce, a calore molto moderato, si sente, o pare di sentire, ai baschi, "pil-pil".
Ingredienti per 4 persone:
4 pezzi di baccalà di circa 10 centimetri di lato e spessi 5
250 cc d'olio
4 spicchi d'aglio
2 peperoncini rossi piccanti (meglio se freschi)
Lasciare il baccalà in ammollo per 48 ore in acqua fredda. Soffriggere l'aglio e il peperoncino in una casseruola, possibilmente di terracotta, in cui i pezzi di baccalà dovranno entrare senza sovrapporsi ma anche senza lasciare troppo spazio. Una volta soffritto l'aglio, spegnere il fuoco e lasciar raffreddare l'olio, quindi mettere dentro i pezzi di baccalà, con la pelle in basso. Continuare a far cuocere il baccalà a fuoco molto dolce (il baccalà non deve mai friggere) muovendo delicatamente la casseruola in modo che l'olio e la gelatina emessa dal baccalà si emulsionino e si trasformino in una salsa.
bertazorro
La ricetta della minestra maritata
Dosi per 50 persone (calcolando mezza porzione a testa)
13 salsicce matte da ca 20 cm
10 piedini
50 puntine
cotenna q.b.
4 bel-e-cot (facoltativi)
10 fasci di broccoletti neri
5 scarole lisce
5 scarole ricce
2 bustine di finocchio selvatico
2 cardi (facoltativi)
1 sedano
4 cipolle
2 carote
olio EVO
Procedimento
Mettere sedano, cipolle e carote in abbondante acqua fredda lievemente salata con i piedini puliti, quindi aggiungere progressivamente la cotenna, i bel-e-cot, le puntine e la salsiccia matta, tenendo presenti i seguenti tempi indicativi:
piedini: 3 h (a partire dallo spiccare del bollore)
cotenna: 2 h e mezzo
bel-e-cot: 2 h e mezzo
puntine: 1 h
salsicce: mezz’ora
scarole lisce, scarole ricce: 3’
erbe di campo miste: 7’
cardi : 1 h
Unire i brodi sgrassati e far riprendere l’ebollizione, quindi unire le verdure già sbollentate e le carni già pulite e cuocere circa mezz’ora, quindi spengere la fiamma e lasciar riposare almeno mezz’ora (molto meglio se una notte). Assaggiare quando la minestra è ancora calda ma non bollente e aggiustare di sale.
aretinoinesilio (si era dimenticato di firmare ma quello spengere lo ha tradito)
domenica 10 febbraio 2013
Il 17 minestra maritata a Chiesuola di Russi
Consueta maialata di inizio anno.
L'appuntamento è per Domenica 17 febbraio 2013 … dalle ore 11.00 in
poi
al Circolo 'La nostra ca' a Chiesuola di Russi.
Per prenotazioni e per chi vuole collaborare alla
festa:
venerdì 8 febbraio 2013
ANDIAMO A ...CILENTO
Che succede?
Succede che da almeno due anni stiamo cercando di organizzare una nuova gita che, una volta per colpa mia, l'altra volta per colpa mia, è stata rinviata ED ORA CHE MI SI PROFILA UN ORIZZONTE vagamente strisciante per subentrate fragilità ossee (chi ha detto che la verticalità sia una condizione essenziale dell'uomo?), ma comunque frizzante ... non si riesce a mettere insieme un gruppo di una decina di persone nemmeno per sbaglio.
Vediamo se, con qualche allettante e concreta prospettiva, riesco ad adescarvi.
Dunque: si tratterebbe di impegnare come al solito un week end lungo (tre giorni). La meta è il Cilento, dove sarei intenzionata a farvi soggiornare agli Antichi Feudi, una dimora d'epoca del borgo medievale di Teggiano, al centro del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con puntate a:
Gragnano- con visita al pastificio Alfetra
Battipaglia - pranzo e curiosità alla Fabbrica dei Sapori, un opificio-laboratorio in cui si sperimenta, si progetta e si rischia di papparsi una pizza niente male o qualche chicca tipica
Capaccio Scalo- visita alla tenuta Vannulo (allevamento bufale, caseificio di fama internazionale, yogurteria, pellami
Minori, lungomare- pasticceria Sal De Riso, dove troveremmo, fra le decine di specialità, anche degli evocativi .... passatelli dolci di ricotta di capra
Sorrento- perché I Remau (cui ho già appioppato d'ufficio il nickname) desiderano farci una capatina
e, top dinner, la visita allo chef: GENNARINO!(Esposito - Torre del Saracino a Vico Equense).
Come si può rimanere insensibili?
Aggiungo che Malena, che non è un film ma la moglie di uno di noi, ha già individuato un altro caseificio in zona Paestum: Casa Madaio, particolarmente interessante per la produzione del caciocavallo podolico e ........... siccome non mancheranno i vini, aspetto al varco Enonchef che ci darà indicazioni per la degustazione più appropriata.
Inoltre... come fare a stare un altro anno senza godere della piacevolezza del nostro autista di fiducia, quello a cui dovremo comprare anche il mocassino Positano, e che tornerà a casa convinto di essere stato in Puglia? vancuoc

Succede che da almeno due anni stiamo cercando di organizzare una nuova gita che, una volta per colpa mia, l'altra volta per colpa mia, è stata rinviata ED ORA CHE MI SI PROFILA UN ORIZZONTE vagamente strisciante per subentrate fragilità ossee (chi ha detto che la verticalità sia una condizione essenziale dell'uomo?), ma comunque frizzante ... non si riesce a mettere insieme un gruppo di una decina di persone nemmeno per sbaglio.
Vediamo se, con qualche allettante e concreta prospettiva, riesco ad adescarvi.
Dunque: si tratterebbe di impegnare come al solito un week end lungo (tre giorni). La meta è il Cilento, dove sarei intenzionata a farvi soggiornare agli Antichi Feudi, una dimora d'epoca del borgo medievale di Teggiano, al centro del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con puntate a:
Gragnano- con visita al pastificio Alfetra
Battipaglia - pranzo e curiosità alla Fabbrica dei Sapori, un opificio-laboratorio in cui si sperimenta, si progetta e si rischia di papparsi una pizza niente male o qualche chicca tipica
Capaccio Scalo- visita alla tenuta Vannulo (allevamento bufale, caseificio di fama internazionale, yogurteria, pellami
Minori, lungomare- pasticceria Sal De Riso, dove troveremmo, fra le decine di specialità, anche degli evocativi .... passatelli dolci di ricotta di capra
Sorrento- perché I Remau (cui ho già appioppato d'ufficio il nickname) desiderano farci una capatina
e, top dinner, la visita allo chef: GENNARINO!(Esposito - Torre del Saracino a Vico Equense).
Come si può rimanere insensibili?
Aggiungo che Malena, che non è un film ma la moglie di uno di noi, ha già individuato un altro caseificio in zona Paestum: Casa Madaio, particolarmente interessante per la produzione del caciocavallo podolico e ........... siccome non mancheranno i vini, aspetto al varco Enonchef che ci darà indicazioni per la degustazione più appropriata.
Inoltre... come fare a stare un altro anno senza godere della piacevolezza del nostro autista di fiducia, quello a cui dovremo comprare anche il mocassino Positano, e che tornerà a casa convinto di essere stato in Puglia? vancuoc

martedì 5 febbraio 2013
TUTTI AL MAAART...TUTTI AL MAAART
Vi segnalo inoltre che entro fine maggio andrò al Mart a Rovereto per questo evento segnalato dal sito che lo firma. Seguitemi!!! prima di tutto il MART va visto, poi questo percorso, fra i tanti, troppi, sul cibo, da quel che ho visto anche su riviste specializzate, sembra decisamente curioso.
09 FEBBRAIO 2013 / 02 GIUGNO 2013
“Cosa differenzia la stratificazione delle lasagne da quella del tiramisù? Come si costruisce un tortellino? Quali sono le geometrie del cannolo siciliano? Al Mart, una mostra da mangiare con gli occhi e percepire con i sensi”
In questi ultimi anni il dibattito intorno al cibo ha raggiunto livelli inediti di coinvolgimento del pubblico. E anche il mondo del design, che sempre registra e spesso anticipa le tendenze estetiche e culturali, ma anche socioeconomiche e antropologiche, ha dedicato grande attenzione al mondo dell’alimentazione, mostrando creatività, curiosità e grande capacità innovativa.
A “Progetto Cibo” partecipano designers e architetti come Enrico Azzimonti, Bompas&Parr, Achille Castiglioni, Lorenzo Damiani, FormaFantasma, Giorgetto Giugiaro, Marti Guixé, Giulio Iachetti, Alessandro Mendini, Alkesh Parmar, Gaetano Pesce, Diego Ramos, Philippe Starck e chef di livello assoluto come Gualtiero Marchesi, oltre a Bruno Barbieri, Massimo Bottura, Antonio Canavacciuolo, Carlo Cracco, Daniel Facen, Davide Oldani, Davide Scabin.
Il percorso espositivo, suddiviso per aree tematiche, si apre presentando l’architettura di cibi “anonimi” che nella loro sofisticata e precisa costruzione sono dei veri e propri progetti. Attorno a un alimento così basilare e onnipresente come il pane, o a pietanze molto connotate geograficamente come il sushi o lo strudel, si celano spesso disegni progettuali frutto di un accorto compromesso tra immagine, gusto e produzione.
La pasta ideata da Giorgetto Giugiaro, Mauro Olivieri e Christian Ragot è emblematica di come la creatività dei designer converga con la produzione industriale.
La pasta ideata da Giorgetto Giugiaro, Mauro Olivieri e Christian Ragot è emblematica di come la creatività dei designer converga con la produzione industriale.
I “food architects” hanno oggi una libertà pressoché infinita di modulare forma e funzione. É da qui che nascono oggetti come la “Penna edibile” di Martì Guixè, il “Golosimetro” di cioccolato di Paolo Ulian e lo “Sugar Spoon” di Marije Vogelzang.
In molti casi è la forma stessa di un prodotto ad essere pensata e sviluppata come elemento decorativo: in mostra si vedranno le gelatine di Bompas & Parr che riproducono la Cattedrale di St Paul a Londra, la “Bread Palette” (fetta biscottata a forma di tavolozza) di Ryohei Yoshiyuki o lo “Speculoos” di Delphine Huguet, biscotto che si adatta alla tazzina da caffè. Oggetti in cui si coglie un’ironia sottotraccia, che diventa invece distacco divertito nelle creazioni di Matteo Ragni, Diego Ramos o Enrico Azzimonti, raccolte in una sezione intitolata “Ironia, metafora e paradosso”.
In molti casi è la forma stessa di un prodotto ad essere pensata e sviluppata come elemento decorativo: in mostra si vedranno le gelatine di Bompas & Parr che riproducono la Cattedrale di St Paul a Londra, la “Bread Palette” (fetta biscottata a forma di tavolozza) di Ryohei Yoshiyuki o lo “Speculoos” di Delphine Huguet, biscotto che si adatta alla tazzina da caffè. Oggetti in cui si coglie un’ironia sottotraccia, che diventa invece distacco divertito nelle creazioni di Matteo Ragni, Diego Ramos o Enrico Azzimonti, raccolte in una sezione intitolata “Ironia, metafora e paradosso”.
In mostra anche oggetti di design realizzati con materiali alimentari: i gioielli di cioccolato di Barbara Uderzo, i servizi da tavola di pane di FormaFantasma o il “Decafè” di Raúl Laurí Pla, vincitore del Salone satellite 2012 a Milano. La “Cioccolator” di Alessandro Mendini – una calcolatrice a forma di tavoletta di cioccolato -, o i “Popsicles” di Putput - spugne sagomate come ghiaccioli – sono invece singolari esempi di oggetti di design che alludono al cibo.
Dopo un progetto site-specific realizzato per il Mart da Marti Guixe, la mostra si conclude con una panoramica che racconta, in video e fotografia, alcuni piatti-icona di grandi chef nazionali e internazionali, e con un’ampia ricognizione sul futuro del design
Un ricco programma di eventi coinvolge chef di livello internazionale, che realizzeranno delle serate di show-cooking nelle sale espositive; workshop con i designer daranno la possibilità di creare gioielli e sculture a partire dai prodotti del territorio. Durante tutto il periodo di esposizione, la visita darà infine l’occasione al pubblico per gustare piccoli omaggi e incontrare i protagonisti della mostra.
NIK MI HA LASCIATO IL COMPITO DELLE VACANZE...LE SUE
Pertanto siamo incaricati di organizzare per il suo rientro la cena del pesce del nord (il titolo
potrebbe essere Oh, my cod!) essiccato, affumicato, salato. Possiamo fare dai piatti tipici
- baccalà alla vicentina, brandade provenzale, stocco all'anconetana-fino a sperimentazioni
arditissime, o riproposizioni di chicche di chef famosi.
Addirittura, come potete notare, potremmo farne lampadine:

Perciò cominciate a pensare ad una data compresa fra il 20 febbraio e il 15 marzo, e anche ad aggiungere idee, notizie, tutto quello che avete chiesto sul bacalao e a cui non hanno mai osato darvi risposta, foto scattate da voi, racconti, disegni, poesie, citazioni da libri, piatti gustati o esperienze negative. Quando sarete tutti iscritti questo blog sarà riservato e visibile solo a noi, perciò ... sentiamoci.
van cuoc
potrebbe essere Oh, my cod!) essiccato, affumicato, salato. Possiamo fare dai piatti tipici
- baccalà alla vicentina, brandade provenzale, stocco all'anconetana-fino a sperimentazioni
arditissime, o riproposizioni di chicche di chef famosi.
Addirittura, come potete notare, potremmo farne lampadine:

Perciò cominciate a pensare ad una data compresa fra il 20 febbraio e il 15 marzo, e anche ad aggiungere idee, notizie, tutto quello che avete chiesto sul bacalao e a cui non hanno mai osato darvi risposta, foto scattate da voi, racconti, disegni, poesie, citazioni da libri, piatti gustati o esperienze negative. Quando sarete tutti iscritti questo blog sarà riservato e visibile solo a noi, perciò ... sentiamoci.
van cuoc
Iscriviti a:
Post (Atom)