domenica 16 novembre 2014

Trompe l'huile

Visto che al momento l'editoria nazionale di settore sembra concentrata su argomenti ben più pregnanti (tipo la classifica dei ristoranti sulla prossima guida del Gambero Rosso, i dubbi amletici di Ballarini fra tradizione e innovazione in cucina, il rapporto qualità/prezzo della piola di Crippa ad Alba, ..), la butto lì con nonchalance: siccità in primavera, piogge estive abbondanti, grandine autunnale per chiudere in bellezza; quest'anno l'olio d'oliva sarà poco e di bassissima qualità (la mosca olearia ha colpito alla grande). Quel poco olio che si troverà sul mercato - ammesso che sia veramente italiano, veramente d'oliva e veramente del 2014 - costerà comunque quasi il 50% in più dell'anno scorso. A questo punto per i gourmet de' noantri dovrebbe porsi - in prospettiva 2015 - un interrogativo inquietante: quanto si potranno fidare dell'olio utilizzato nei ristoranti, più o meno stellati, presso i quali si recheranno nel corso dei propri gastro-pellegrinaggi? Saranno in grado di avvertire la presenza di quella nota stonata che gli oli di bassa qualità o - peggio - muscati introducono nelle preparazioni? Porranno al ristoratore pluripremiato scomode domande sulla provenienza dell'olio e - soprattutto i più sfessati - chiederanno di assaggiarlo a parte? Staremo a vedere. Il mio modestissimo consiglio: prendersi un anno sabbatico di rinuncia alla cucina mediterranea. Bentornato burro (come direbbe Maria Schneider, se fosse viva)!

5 commenti:

Franco ha detto...

Ma... A Sud nn sembra sia andata male ..Io aspetto 10 kg da Ferrandina e solo un euro/kg piu' dell'anno scorso

vancuoc ha detto...

IL TITOLO E' STUPENDO

Unknown ha detto...

Franco, quando ti arriva fammi sapere com'è. Può essere che qualcosa si sia salvato, ma dalle informazioni che ho anche in Lucania l'anno è andato male.

Unknown ha detto...

Campagna olearia: Cia Basilicata su calo produttivo (28/10/14).

NdR: La Cia citata nel comunicato che segue è la Confederazione Italiana Agricoltori (non la Central Intelligence Agency).

Per “l’imminente campagna olearia in Basilicata si stima un calo produttivo fortemente significativo, con una riduzione, nella media nazionale, che può varare da zona a zona da un minimo del 30 per cento sino ad un massimo del 50 per cento rispetto agli anni scorsi”.

Lo sostiene in una nota la Cia della Basilicata, che parla di “situazione che preoccupa i produttori olivicoli e determina la necessità di azioni urgenti”.

Per la Cia “il calo produttivo della campagna olivicola 2014-2015 è dovuto principalmente alle continue variazioni climatiche e alle abbondanti precipitazioni che si sono registrate nei mesi scorsi”. In particolare, spiega la Confederazione italiana agricoltori lucana, durante l’estate “l’umidità e il perdurare delle piogge eccessive alternate al caldo hanno causato attacchi della mosca olearia responsabile della perdita di produzione e, in alcuni casi, della riduzione del livello qualitativo dell'olio. Ad aggravare e complicare la situazione a livello nazionale - aggiunge la Cia - c’è stato poi l’allarme “Xylella fastidiosa” diffuso a partire dal territorio salentino”.

Secondo la Cia “occorre una strategia ad hoc solida ed efficace. Il settore deve essere supportato anche attraverso la normativa nazionale, che deve premiare chi fa buona agricoltura. In tale ottica si inserisce la nostra preoccupazione in merito alla riforma della normativa sulle Op nell’olio di oliva e delle olive da tavola che dovrebbe incentivare una maggiore aggregazione in un settore tra i più frammentati. Bisogna pensare al futuro, superando vecchi comportamenti che hanno determinato l’attuale realtà olivicola. Bisogna avere coraggio e costruire una normativa che renda il settore più competitivo e strutturato”.

Franco ha detto...

Quando arriva , credo 2 3 gg riferiro'