giovedì 11 dicembre 2014

Dedi Baroncelli, detto Eugenio




Incredibile come, ogni volta che parlo con qualche bulimico lettore ravennate, scopra che, pur conoscendo anche personalmente l'amico Dedi, non ne abbia mai letto neanche un libro! Che, voglio dire, se tralasciamo la produzione 'giovanile' di ermetici e inavvicinabili libri sul cinema (Macchine da presa) o di qualche machista libretto sul non-amore (Outfolio), è pur sempre uno dei migliori autori ravennati contemporanei, che vende un numero considerevole di copie, vista la distanza dal 'centro' e da Daria Bignardi; che riceve recensioni positive a più non posso (peccato che solo un Saviano abbia fatto notizia e incrementato le vendite); che è stimato da figure più accademiche come uno degli (ehm...magari di terzo pelo) emergenti di maggior stile.
I libri che vedete nella foto in secondo piano sono la trilogia   (sic! Sellerio non ne può prescindere) uscita dal 2007 al 2010, cui fanno seguito Pagine bianche e, con poche settimane di vita Gli incantevoli scarti. Per non parlare dei nuovi parti in possesso dell'editore.

Il tema conduttore? La fifa bestia che Dedi ha della morte e che si dimostra attraverso un collezionismo esasperato di vite e di morti di personaggi più o meno celebri, a volte anche vicinissimi a lui, oppure immaginari. La trilogia è una raccolta di brevissime biografie, con richiami borgesiani, anche se mi odierà per questo, ma vedremo di sopravvivere:-))), uno stile e un uso della lingua estremamente raffinati e un'ironia sottile che le pervade sempre. Pagine bianche non si discosta molto dai precedenti, mentre Gli incantevoli scarti rappresenta una novità di transito, che lo porterà poi, nei prossimi in uscita, a ragionare finalmente di sé e del proprio decadimento, con risultati insospettabili in tanta assenza di coinvolgimento col reale.

E, a proposito di Assenza, se l'ho postato in questo blog è per regalarvi la foto della torta di cui è stato omaggiato alla presentazione di Pagine bianche a Catania, realizzata con certezza da una pasticceria di Noto, anche se non ci è dato sapere se fosse quella del Corrado A.





1 commento:

Unknown ha detto...

Dal titolo avevo pensato a un necrologio..