giovedì 31 luglio 2014

Titti

Sono qui che mi faccio gli affari nostri rileggendo un po' di cose nel blog e cercando l'ispirazione per scrivere anche della simpatica esperienza al Postrivoro (ho poi deciso di lasciarvi prima 'digerire' il Reale) e noto con enorme stupore (che vve devo di'...a me che ci sia qualcuno che non ci conosce e si diverte a girare per il nostro blog fa ancora un po' effetto...ma sarà colpa del  mio anacronismo anagrafico) che abbiamo una nuova amica!!!!! Si chiama Tiziana Teghini e vi ho messo il link al suo blog (anzi vi ho messo l'indirizzo perché ancora devo capire come si mette il link...), nel caso voi non foste stati più tempestivi di me. Blog di grafica insolita e accattivante, che ha abbandonato da qualche anno, forse perché Facebook, che a noi umarells e arzdori incute ancora timidezza (Franco escluso) ha vinto. Fateci un giro se ne avete voglia, io la trovo intelligente e simpatica.  E MI FA PIACERE DARLE IL BENVENUTO !!!!!! Fra l'altro si muove spesso in zona nostra, a quanto pare...
                       

    tittilightzone.blogspot.it

mercoledì 30 luglio 2014

Arrivano i nostri...

in notevole ritardo sui tempi per trasferta in Svizzera e in due osterie Slow Food in zona Como, che sconsiglio vivamente (forse anche la loro guida non è proprio aggiornatissima, una aveva tutta l'aria di aver cambiato gestione, altrimenti non si spiega), pubblico finalmente le foto del 'miracolo' di Castel di Sangro, che non a caso abbiamo assimilato alla magnifica esperienza gastronomica vissuta da Alja a Bilbao.

                                         Il contesto (Villa Donna) e il protagonista NIKO ROMITO

                                                              ( due foto rubate al web):


 

le comparse:

i primi antipasti (sublime il paté di fegato di coniglio fra due chips di rapa rossa), in realtà preceduti da un bocconcino di benvenuto al pistacchio che ho fotografato solo con la memoria...




crostatina con paté di olive nere afferrata dalla mano circospetta  (ossignùr, lo rompo) di Bert



                                                   il  saporitissssssssssimo gelato di piselli con pancetta croccante e parmigiano. Ciò che più mi ha convinta durante tutto il pranzo è stata l'esaltazione dei sapori primari dei piatti. Niko conosce l'arte di estrarre sempre l'essenza  più intrinseca delle materie prime senza forzature:




la 'tartare' emulsionata divinamente:



e....APOTEOSI...il mio piatto preferito: una sorta di finta cappella di fungo col bianco del corpo del porcino, il verde delle ife ed il marroncino della pelle che lo ricopre. FA-VO-LO-SO!!!! In realtà, come da menù, un gel di vitello, porcini secchi, mandorle, rosmarino e tartufo nero.





  Seguono l' assoluto di cipolle, parmigiano, zafferano tostato (un agnolotto sui generis, piccolissimo e ripieno di solo parmigiano, in assoluto di cipolle):





la melanzana pomodoro e pesca (ecco, se devo trovare cosa non ho apprezzato, direi proprio questo piatto. L'amaro eccessivo e certamente voluto della melanzana e la sua consistenza quasi cruda non fanno evidentemente per il mio palato, anche se l'aspetto e la glassatura erano quanto di più invitante):



i ravioli di ricotta di bufala in una sorprendente e avvolgente acqua distillata (quasi un gel)
di capperi e bufala:







lo spaghetto in un sugo ristretto di  pomodori (diverse varietà insieme) senza olio né sale ma cremoso, lucido e saporito all'ennesima potenza




Proseguo con la mia sedia vuota mentre servivano sembra il secondo clou della giornata...una fettuccina ai gamberi rossi e pepe rosa  particolarmente apprezzata dai fortunati che ne hanno goduto (rimando al post di Aldo)





Ennesimo entusiasmo unanime per l'umido di vitello con misticanza alcolica (gin) servito con gin tonic in abbinamento: 





e per finire:  'Essenza'  : in teoria sei filetti d'acciuga con palline di burro che vorresti spalmare su quella meraviglia di pane del quale non ho ancora parlato ma che mi è parso il migliore finora mai assaggiato anche in ristoranti di medesimo livello. In pratica una crema di nocciole e mandorle, con caffè, gelato alla radice di genziana con pistilli di zafferano, ridotto di passion fruit e...niente zuccheri aggiunti.



Ho detto "per finire" ma non sono mancate le piccole coccole che accompagnano il caffè, delle quali mi è rimasta in memoria soprattutto quella di crema bruciata alla liquirizia, ma chiedo aiuto ai passatelli più svegli di me per completare il ricordo dell'intera degustazione.

Per parte mia, oltre ad apprezzare moltissimo l'abbinamento vitello-gin tonic, (al di là della presenza del gin nel piatto, un abbinamento sicuramente sgrassante in presenza di carni, da adottare) ho scoperto un Pecorino d'abruzzo niente male, mentre non farei follie per nessuno degli altri vini che abbiamo chiesto di assaggiare.



Caffé, tour della struttura guidato dalla simpatica e accogliente sorella di Niko e dal sommelier, annusata veloce al centro di Sulmona e...altre cinque ore di auto per non dimenticare.




BUON COMPLEANNO VIOLA!!!!! CI SIETE MANCATI


o, come mi correggerebbe qualcuno (stavolta non faccio nomi, ma Aldo capirà), abbiamo in realtà pensato a                                                                            tutt'altro...






sabato 26 luglio 2014

Dimenticavo

I vini: 1) Az. Agricola Cataldi Madonna – Pecorino 2) Az. Agricola Valle Reale - Trebbiano d’Abruzzo – Vigna di Capestrano 3) Az. Agricola Rosario Pettinella – Rosato “Tauma” 4) Con l’umido di vitello niente vino, ma gin tonic (Gin Fifty Pounds - Tonic Fever Tree)

giovedì 24 luglio 2014

Ma è reale?

Ho aspettato un giorno per esprimere le prime considerazioni a freddo sul pranzo di ieri al Reale di Castel di Sangro. Ho aspettato per far decantare l'entusiasmo del momento, per confrontare quest'occasione con altre analoghe e per consolidare alcune impressioni. Raramente ho trovato riunite in un'unica esperienza gastronomica le caratteristiche riscontrate ieri: lucidità, focalizzazione e originalità nella concezione dei piatti, esecuzione impeccabile (una precisione assoluta nei dosaggi, una padronanza altrettanto assoluta delle tecniche di elaborazione), capacità di far esprimere gli ingredienti al massimo (sia nelle ricette che privilegiano la concentrazione dei sapori, sia in quelle che armonizzano la presenza di più variabili), uso di materie prime ottime senza ricorso al trito campionario da tristellato (foie-gras, caviale, astice,..), uso praticamente nullo di grassi e zuccheri. Una cucina del togliere, un lavoro di sottrazione ("less is more"). Piatti che parlano da soli, che potrebbero (dovrebbero?) essere degustati accompagnandoli con la sola acqua o - come nella proposta di ieri - con vini non prevaricanti, chiamati a svolgere una funzione di discreto sottofondo. Un servizio impeccabile, non impettito ma attento e cordiale. Un'ambientazione bellissima. Lo chef: nessuna posa; understatement, ma senza esagerazioni. Convincente (e presente). Last but not least: digestione senza problemi di sorta, niente cerchi alla testa, sonno tranquillo e ininterrotto. In sintesi: ci tornerei anche domani. Peccato per i 400 e rotti km di distanza... E ora attendo che gli altri fortunati commensali dicano la loro, magari sui singoli piatti, quasi tutti (per me) indimenticabili.