Per chi ancora non lo conoscesse, mi piacerebbe suggerire uno dei miei angoli preferiti a Ravenna: i
giardini pubblici, che dal settembre del 2012 vantano (FINALMENTE!) un punto di ristoro che vale la pena frequentare. Esistente da anni, lo
Chalet era sempre stato un baretto anonimo e direi anche quanto di più triste si potesse trovare in città, nonostante il notevole contesto. Poi, grazie alla gestione di Mascia Ferri e Cristiano Ricciardella, è cresciuto e si è qualificato a un livello che invita anche chi, come me, deve fare un po' di strada in più per raggiungerlo.
Il luogo consente di fare colazione, camminare all'ombra della storica vegetazione o fare il percorso vita (per chi ancora ha le ossa sostenute dai muscoli :-))!! ), sedersi a leggere il giornale o un libro in pace ( soprattutto per noi mattinieri fedeli all'orario di apertura della domenica - più tardi giustamente si anima parecchio, ma a quel punto è ancora più allegro), portare i bambini a giocare o il cane a passeggiare, assistere a manifestazioni di vario genere, fare un salto al Mar o ripassare le esposizioni della Pinacoteca Comunale, prendere un aperitivo all'aperto nelle serate estive e consumare un pranzo a buffet decisamente appetitoso e non banale nell'intervallo del lavoro o per il brunch domenicale.
Bene, mi aveva sempre stupito la qualità e varietà delle proposte per una realtà di 'piccola ristorazione' in modo particolare, ahimè, nella nostra città (anche se prometto che visiterò più locali perché devo dire che moltissime nuove proposte mi mancano e potrei non conoscerne di altrettanto o più valide), poi ho scoperto che dietro le quinte, anzi neanche troppo dietro perché la cucina è a vista, c'è Andrea Minghetti, ex chef dell'ormai fu ristorante Salemare di Marina di Ravenna, ristorante che poteva piacere o meno, ma che si serviva di materie prime freschissime e ad alto livello e che ha pagato lo scotto di prezzi di conseguenza troppo elevati per un ambito di habitué del pescione spesso decongelato e ripassato nel panone prezzemolato prima di essere cacciato su una griglia e preceduto dal famigerato pot-pourri di antipasti caldi e freddi sempre di identico materiale plastico, e per questo servito a prezzi più accessibili.
Ultimo, ma non ultimo, il personale (non faccio nomi solo perché non li conosco tutti) è di una gentilezza veramente apprezzabile, anzi, come dico io, quasi forlivese: entrate in qualsiasi negozio o locale di Forlì, Cesena o anche solo dei nostri dintorni e la prima cosa che vi lascerà basiti sarà l'affabilità e disponibilità dei non ravennati.
Chicca del giorno:
attorno al locale, dentro bellissimi sacchi di iuta, è nato un giardino di piante aromatiche, che servirà la cucina ma profumerà piacevolmente anche lo spazio all'aperto. Aggiungerei solo delle targhette coi nomi delle piante, per renderle note anche ai visitatori. Sarebbe simpatico anche proporre un giochino olfattivo invitandoli a riconoscerle tutte, salvo poi confrontarsi con uno stampato in cui vengono elencate e dettagliate ma... in tal caso temo che dopo una settimana le foglie scarseggerebbero