domenica 2 febbraio 2014

Er passatello va...controcoreente

La domanda è: può un passatello, in una serata dedicata ai passatelli, arrivare in un orario considerato inadeguato e proporre come entrée un elaborato molto più rotondeggiante del famigerato protagonista della serata? Lo chiediamo alla zia del Tasso, presente all'evento e... decisamente interdetta;  lei... che aveva passato tutto il pomeriggio dalla parrucchiera per presenziare alla performance del nipotino:
"Beh, beh, ah ..beh...beh...cioè...no perché...no, beh,beh"

Il presunto e ignaro 'colpevole',  già palesemente afflitto ancor prima dell'accusa,  posa con la sua creazione:

                                          


Ci propone le Edible stones, un divertissement nato anni fa nelle cucine del Mugaritz, di Andoni Luis Aduriz, uno dei ristoranti meno accessibili al mondo, raggiungibile solo comunicando precise coordinate geografiche al navigatore. O, quantomeno, diciamo che il nostro gruppo, in una notte per niente tempestosa ma alquanto buia, ha rischiato di dover rinunciare ad una cena concordata fin dall'Italia, per essersi perso nell'entroterra di San Sebastian. Che bello quel tour!!! Ve lo ricordate? Cominciò già bene con le tapas dell'arrivo a Bilbao, per culminare nel Guggenheim, nella doppia veste di straordinario museo e altrettanto straordinario ristorante di Josean Martinez Alija,  e per finire nella non vertiginosa ma interessante esperienza da Extebarri,  l'asador che ha messo alla griglia anche il risotto.
Mi mancano i nostri gastroviaggi. Mi hanno sempre lasciato ricordi indelebili.

Le pietre eduli sono patate trattate al caolino, fino a sembrare sassi (in mezzo ai quali di solito vengono servite per ingenerare simpatici (?) malintesi), da pucciare nella salsa aiolì.  Io che adoro il gioco le trovo molto divertenti e devo dire che nell'ambito di una cena ad alti livelli di arte culinaria, mi piace essere stupita anche da queste stravaganze concettuali, come gli M&M's rivisitati di Scabin nel Cyber elio-campari o il suo Ham book, con fogli di prosciutto e melone.


queste sono quelle di Supersix


                                              Finché, spronati dal ruggito della presidenza....


ecco che arrivano in tavola i passatelli da degustazione, tre varianti interessanti e decisamente ben fatte, pur senza raggiungere i vertici della nostra bravissima combriccola di spadellatori:


Si comincia con un piatto che battezzerei Do ut des , un abbinamento ai cardi dell'amico Tasso: il passatello poggia su una crema di cardi ed è accompagnato da cardi in 'crema di passatelli', composti cioè con uova e parmigiano. Personalmente li avrei anche gratinati in forno con pangrattato, per completare l'opera.

Ci tengo a precisare che l'impiattamento nelle nostre avventure in cucina è sempre condizionato da ciò che i luoghi, che di volta in volta ci ospitano, possono mettere a disposizione, perciò siamo più che consapevoli che lascia alquanto a desiderare e non rappresenta MAI le reali intenzioni di chi lo appronta.

Si prosegue poi col passatello di Nic alla farina di castagne  (un terzo pangrattato, un terzo parmigiano, un terzo farina di castagne) su  crema di parmigiano. E' una soluzione davvero interessante, ma ritengo che si otterrebbe il massimo con una crema più compatibile con la castagna, come un fungo non troppo intenso o un formaggio d'alpeggio, per sottolineare ulteriormente la contaminazione montagna-pianura che avrebbe dato maggior grinta al piatto. 





Per finire, forse il clou della serata per me che amo molto l'abbinamento al pesce (ho adottato e riproposto  i passatelli e lumachine di mare con cui Nic ci deliziò tempo fa in un pranzo in campagna): un passatello allo scorfano, poverazze (come le chiamiamo in Romagna), zucchine e sedano rapa, particolarmente appetitoso (nonostante l'aver già gustato due piatti simili), cremoso già alla vista e ben interpretato dal nostro Aretino:



Si chiude l'allegra e anche frizzante conviviale con l'assaggio di un passito siciliano che mi fa impazzire, ma che è anche considerato il top del genere da tutte le guide 2013: un Ben Ryè (dall'arabo Figlio del vento... di Pantelleria)- Donnafugata, ottenuto da un rapporto 100 -70 fra mosto d' uva fresca ed uva passa di moscato e zibibbo. Unisce ad un persistente aroma di frutta secca il pregio di una freschezza che attutisce la dolcezza consueta dei passiti, nonché evidenti proprietà di  levitazione umana:






4 commenti:

Anonimo ha detto...
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Mirko ha detto...
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Franco ha detto...

Brava ....bell'.articolo ... Mi scuso x aver proposto un piatto , le pietre edibili , estraneo al tema della serata, ma un po' l' idea di una cena tutta incentrata sul tema passatelli , un piatto che se fatto bene amo molto , un po x l'infatuazione che stavo vivendo x il bravo cuoco basco Aduritz , ho presentato l'antipasto come divertissement , sperando di spezzare la monotonia della serata .. Concordo sull'apprezzamento del piatto dell'aretino Aldo ...notevoli ... Mentre gli altri due li ho trovati concettualmente pretenziosi e tecnicamente nn ben riusciti , anche se l'idea potrebbe essere meglio sviluppata ... Nei particolari il piatto di Silvano era monocorde , senza la freschezza , croccantezza , amaritudine del cardo , quindi senza contrasti al punto da chiedersi xche' avvilire un ingrediente , il passatello , che racchiude in se ' medesimo l'idea stessa di casa , di calore , di conforto ? Un po' quello che mi viene da dire sul passatello con farina di castagne ... Se il tema e' la castagna , cioe' il bosco, cioe' l'autunno , allora devi costruire un piatto che ti porti a quelle suggestioni ... Ecco qui mi e' sembrato un mero esercizio di stile, di tecnica ...comunque trovo queste serate sempre stimolanti , anche se un po' piu' di umilta' e di spirito collaborativo mi piacerebbe

vancuoc ha detto...

Dico la mia: secondo me non ti devi scusare affatto. Ho sfruttato un piccolo malinteso per arricchire l'articolo di un sorriso in più, ma vivo il tutto come un piacere condiviso, un modo di stare insieme CON SCIOLTEZZA E CON IL PIACERE DI PARTECIPARE A UN GIOCO CHE CI APPASSIONA ma che non implica né errori né giudizi da considerare un affronto personale. Dovremmo essere in un'età che prescinde da tutto questo. Anche adesso con la storia delle regioni ho voluto assegnare un tema perché secondo me scatena la fantasia e un sano confronto più di quanto non lo faccia andare a ripescare nelle proprie conoscenze consolidate, ma se quel giorno avete per le mani un pomodoro pugliese che vi ispira, ma ben venga. STIMOLI, appunto, si tratta di stimolarci e di trasmetterci qualcosa reciprocamente, magari imparando anche qualcosa, non di vincere la Coppa Rimet della gastronomia, altrimenti siamo tutti fuori gioco in partenza....
IO STO BENISSIMO CON TUTTI VOI E, SE NON MI METTETE IN PANCHINA, CONTINUERò AD AGITARMI NELLA STORIA COME HO SEMPRE FATTO.