domenica 20 ottobre 2013
Upstairs
Impossibilitata a fare il resoconto di una serata ormai dimenticata in tutti i suoi dettagli, perché ancora non ho ricevuto le foto dei piatti (alludo all'ultima del Villaggio), vi dico invece che purtroppo gli assenti ieri sera alla serata di Nic (chef patron e commis di cucina, nonché occasionale cameriere di sala al Camino) si sono persi una simpatica e diversa occasione per incontrarsi e tre piatti SQUI-SI-TI del suddetto. Ha aperto la cena la cipolla in salsa di patate con gelato al parmigiano che avevamo già assaggiato ma che fin da allora non si era fatta dimenticare; a seguire un risotto di zucca in cui abbiamo individuato la presenza dello zenzero e di un olio al rosmarino (Nic dicci cosa omettiamo, prendi il coraggio a due mani e posta un articolo: è doloroso quanto scrivere un'e-mail...). Ed infine le 'twin towers' di pasta fillo ripiene di baccalà, più frullato che mantecato, e quindi di consistenza quasi satinata, su una salsa di pomodoro forse fin troppo rivaleggiante con un baccalà delicatissimo, ma decisamente ottima. Bene, gli altri presenti mi diranno cosa ne pensano, ma a mio parere due terzi del menù della serata che ci proponiamo al Village, potrebbero indiscutibilmente essere questi, con in aggiunta una o due portate dell'Insuperabile (Supersix) e un dolce finale (Aretino? Vancuoc?)e credo che sarebbe un successo assicurato. Sondando fra i presenti le perplessità maggiori sono state fra gli over-(t)anta, che hanno comunque votato +++++ per il risotto, e qualche signora che la cipolla non la guarda neppure dal verduraio per evitare la contaminazione.
***************************************************************************************************************************
Ciliegiona sulla torta il movente parallelo dell'incontro: l'intervento di Daniele Fabbri che mirava, attraverso la sua consueta capacità di trasmettere le proprie incursioni nel mondo della letteratura, della storia e dell'arte, a stuzzicare la nostra curiosità rispetto alla capacità di vedere e quindi capire e imparare a criticare, anziché guardare passivamente nella sua totalità estetica, l'immagine artistica. Un excursus da lui selezionato fra quadri noti e meno noti che non pretendeva ovviamente di essere esaustivo, ma che mi auguro si ripeta con ulteriori stimoli perché i veri gourmet amano il nutrimento in assoluto, anche quello non condannato a digestione contestuale.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento