lunedì 16 marzo 2015

RUSSY RIOT

In fondo, non nascondiamocelo, sapevamo tutti che sarebbe stata solo una questione di tempo.
La determinazione nel non fare un mistero della sua inquietante diversità, perseguendo con l'ostinazione di un mulo un percorso realmente eversivo, al di fuori delle tendenze e dell'imperante gastronomically correct, prima o poi avrebbe inevitabilmente dato i suoi frutti.
E così è stato: il diamante grezzo ha infine trovato a Russi la sua consacrazione (ndr: non si tratta dell'omicida ricercato sulla via Emilia).


Nel contesto di una manifestazione che meriterebbe di essere inserita di diritto in una delle più celebrate raccolte di racconti del mai abbastanza rimpianto maestro argentino J. L. Borges, il nostro ha brillantemente affrontato il tema dell'evento, ovverosia la creazione di un piatto in grado di valorizzare come si conviene un pregiato salume cotto di provenienza regionale.



Nel caso in questione il russiano bél e còt.



Sapientemente stimolato dalle incalzanti domande rivoltegli dal conduttore dello show cooking -   Carlo Cattani, già direttore dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo - Nik ha orgogliosamente rivendicato la filosofia che sottende tutte le sue creazioni: nessuna concessione all'ammiccante moda del kilometro zero, nessuno spazio ai prodotti riconducibili ai nefasti circuiti dell'equo e del solidale, nessuna nostalgia di quell'arcadia culinaria che tuttora ottenebra plurime menti di rango accademico. Tutta la sua attenzione è rivolta al risultato.



E il risultato è un piatto complesso, in cui il sapido e l'untuoso del salume trovano un bilanciamento perfetto grazie al dolce-acido dei binomi zucca-zenzero e saba-aceto e all'amaro del cavolo nero.


Ma è solo grazie al suo dioscuro e sodale, l'eversore par excellence Silvano,





che Nik ha risolto definitivamente l'equazione della consistenza, completando il piatto con la componente croccante, una speciale piadina dallo spessore del pane carasau, che conserva tuttavia la verace sapidità romagnola.



Il tutto con un filo di gas...




Giudizio finale e inappellabile per il nostro avvocato a tempo perso: assolto per aver commesso il fatto.